L'OFITA

 

03/01/2011
SEDICI MILIONI PER WIKIPEDIA LIBERA


Wikipedia
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03/12/2011
PER UN PUGNO DI FILM


Sergio LeoneSergio Leone compirebbe oggi 80 anni.
Figlio d'arte, vanta collaborazioni con grandi kolossal quali "Quo Vadis" e Ben Hur"; debutta nel 1959 sostituendo Mario Bonnard alla regia de "Gli ultimi giorni di Pompei" seguito nel 1961 da un altro film storico, "Il colosso di Rodi" riuscendo con un budget limitato a reallizzare film dall'impatto di un kolossal.
Ma il vero successo arriva con l'invenzione dello spaghetti western e la realizzazione di "Per un pugno di dollari" in cui i toni mitici da epopea della frontiera, tipici del genere americano, sono sostituiti da violenza come brutalità pura,da eroi forse senza paura ma non certo privi di macchie; il genere continua con "Per qualche dollaro in più" che ricalca sostanzialmente il precedente e, quindi, da "Il buono, il brutto e il cattivo" ricco di ironia e di trovate sorprendenti. Questi tre film costituiscono la cosiddetta trilogia del dollaro e vedono come interpreti quali Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Eli Wallach, Lee Van Clift e Klaus Kinski.
Nel 1967 Leone realizza un'altra pietra miliare del genere western "C'era una volta il west", meditazione sulla nuova frontiera in cui ancora una volta il confine tra i ruoli risulta confuso e vedono l'attore Henry Fonda interpretare per la sua prima volta il ruolo di "cattivo". Quattro anni dopo arriva "Giù la testa" film sulla rivoluzione messicana in cui un ex indipendentista irlandese si allea, ingannandolo, con un bandito messicano per assaltare una banca, che in realtà è diventata una prigione.Gli attori principali sono James Coburn e Rod Steiger, ma a me piace ricordare anche la presenza di un ottimo Romolo Valli.
Nel 1984 arreiva l'ultimo capolavoro del regista "C'era una volta in America": film complesso costruito su flash-back che raccontano, nell'arco di tempo che va dal 1922 al 1968, la storia di un gangster ebreo (Noodles) del suo socio Max e dei componenti della banda. Tra proibizionismo, guerre tra bande e lotte sindacali "sporche" si snoda una vicenda sull'amicizia, la memoria e la nostalgia che vede protagonisti tra gli altri Robert de Niro e James Wood.
"C'era una volta il west", "Giù la testa" e "C'era una volta in America" costituiscono la Trilogia del tempo.

Sergio Leone é considerato un maestro del cinema mondiale, il genere western ha avuto con le sue opere un rilancio non solo di pubblico ma anche di stile e contenuti; i suoi primissimi piani sugli occhi dei duellanti, i pochi e secchi dialoghi quasi aforistici o la lunga silenziosa introduzione di "C'era una volta il West" restano scolpiti nella mente degli spettatori.


03/01/2011
Lunedì 3 gennaio,www.unita.it
PALEOLITICO, L'HOMO SAPIENS NON ERA SOLO SULLA TERRA - PIETRO GRECO


Specie di ominidi
distNon eravamo soli nel Paleolitico: la nostra specie, Homo sapiens, era una delle tante che popolavano il pianeta Terra solo alcune decine di migliaia di anni fa. E non eravamo neppure isolati: ci siamo mescolati con queste altre specie, accoppiandoci e talvolta riproducendoci. È questa lo scenario, parzialmente nuovo, che si è aperto nella ricostruzione della nostra storia realizzata con gli studi di “antropologia molecolare” che consentono di analizzare il Dna antico.
Uno scenario che trova una conferma e un ampliamento nei risultati di una nuova ricerca effettuata da Svante Pääbo, del Max Planck Institute di Leipzig in Germania, e da un gruppo di suoi collaboratori e pubblicata sull’ultimo numero di Nature.
Nel Dna dei Melanesiani, le popolazioni che vivono oggi in alcune zone della Nuova Guinea e in molte isole del Pacifico, ci sono tratti appartenenti a una specie diversa sia da Homo sapiens, sia dagli uomini di Neandertal. Frutto dell’incontro – e del successo riproduttivo – tra la nostra e un’altra specie che viveva in Asia e che è Svante Pääbo chiama dei Denisoviani.
Tutto nasce dal ritrovamento in una grotta di Denisova di Siberia dei resti di un ominino risalenti a un periodo compreso tra 50.000 e 30.000 anni fa. Si tratta di una femmina, i cui tratti morfologici dicono che appartengono certamente al genere Homo , ma a una specie diversa dai sapiens e a un gruppo diverso dai Neandertal. Lo scorso mese di marzo, il gruppo di Svante Pääbo aveva pubblicato i risultati dell’analisi del Dna mitocondriale di quella antica donna e aveva confermato che si trattava, appunto, di una specie diversa la cui origine è tutta da verificare.
Giovedì scorso il gruppo di Pääbo ha pubblicato i risultati delle analisi sull’intero Dna del fossile di Denisova. Confermando, ancora una volta, che si tratta di un gruppo diverso dai sapiens e dai Neandertal (anche se il grado di parentela con questi ultimi è ancora da verificare). Non è chiaro se la femmina di Denisova e la sua tribù appartengano a specie finora sconosciuta del genere Homo o a un sottogruppo di una specie già nota, per questo Svante Pääbo non li ha classificati in termini linneani, ma e li ha battezzati semplicemente Denisoviani.
Tuttavia ora è chiaro che intorno a 30.000 o 40.000 anni fa l’Asia era popolata dal almeno quattro gruppi diversi: i Denisoviani, i Neandertal, gli uomini floresiensis (che fino a 18.000 anni fa abitavano l’isola indonesiana di Flores) e noi sapiens. Non eravamo soli, dunque. E non eravamo neppure isolati. Almeno noi sapiens avevamo rapporti con gli altri gruppi umani. Anche rapporti sessuali. Che, ha scoperto di recente proprio Svante Pääbo, hanno avuto successo riproduttivo. Una piccola parte del nostro Dna – dall’1 al 4% - non proviene dai sapiens originari dell’Africa, ma ci è stata trasmessa dai Neandertal.
Ma i sapiens (o, almeno, alcuni gruppi di sapiens) hanno avuto rapporti interfertili anche con i Denisoviani. Comparando il Dna della femmina di Denisova con quello di popolazioni umane moderne, Pääbo e il suo gruppo hanno infatti scoperto che i Melanesiani – e solo loro – hanno ereditato dal 4 al 6% del loro Dna dai Denisoviani.
Probabilmente questi ultimi erano diffusi in tutta l’Asia orientale. E si sono incontrati con alcuni dei gruppi di sapiens che proprio intorno a 40.000 anni fa sono riusciti ad attraversare il mare e a colonizzare l’Australia e l’intera costellazione di isole del Pacifico. No, noi sapiens non eravamo soli. E non eravamo neppure così speciali da non poter avere rapporti stretti con altri gruppi del genere Homo. Eravamo un ramo di un cespuglio ancora denso fino a poche decine di millenni fa. Un ramo che è poi rimasto solo, ma con svariati innesti.




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