26/03/2011
ROBERTO RAVIOLA, IN ARTE MAGNUS
P.5 Necron - Le 110 pillole
Ovvero pornografia o eros?
 Necron, uscito nel 1981 fa parte a pieno titolo della categoria pornografica. Su soggetto e sceneggiatura di Ilaria Volpe la serie narra le avventure di Frieda Boher, geniale biologa tedesca che, per saziare la sue voglie necrofile, costruisce con gli avanzi dei cadaveri sottratti alla clinica per cui lavora, un mostro, Necron appunto, dotato di enorme forza e cervello di un autore di fumetti. Inizia così una serie di avventure erotico-horrorifico-splatter in giro per il mondo; tra navi il cui equipaggio viene contagiato con la lebbra, robot dotati di attributi, donne trasformate in ragno, nobildonne depravate, cannibali, balene meccaniche, uomini pesce e mostri vari, Necron si muove con maldestra violenza agli ordini della sua padrona che senza scrupoli lo usa per i suoi perfidi e turpi fini.
Per realizzare queste storie Magnus abbandona in parte lo stile che lo contraddistingueva fatto di tratti marcati e uso dei contrasti, per avvicinarsi alla linea chiara tipica della scuola fumettistica franco-belga, adottando una tecnica da lui battezzata 'elettronecronplastica' che tende a rendere i toni narrativi più leggeri e a sdrammatizzare il miscuglio di sangue e sesso di cui la serie è piena. Non si sa quanto Magnus abbia influito sulla stesura delle storie però lui stesso raccontava che "mi ritrovai fra le mani il progetto di Necron, ma era troppo duro, non poteva andare. Fu allora che capii con quali invenzioni potevo aiutarlo. Dovevo tramutare il Necron di Barbieri nel Necron che intendevo io, il mio Necron di ora; dovevo renderlo meno cupo e più ironico e buffo, senza togliere nulla alla sua sfacciata pornofilia; farlo diventare un burattino a suo modo pieno di allegria, dal freddo assassino che era; dovevo riscaldarlo, in pratica, di una certa simpatia. E il resto poi sarebbe venuto da solo".
- Elenco degli episodi
La fabbricante di mostri
La nave dei lebbrosi
I mostri meccanici
Le donne ragno
Nobiltà depravata
Strage in vagone letto
La balena d'acciaio
Gli uomini pesce
Il re dei cannibali
Cadaveri viventi
Kring Krong
Sopraffatta dai mostri
Caccia all'indio
Gli orrori della metropoli
 Dalla sua passione per il romanzo cinese, dopo i Briganti, Magnus prende ispirazione per un'altra opera. Le 110 pillole del 1985 sono infatti ispirate al romanzo erotico "Chin P'ing Mei" e narrano di Hsi-Men gaudente farmacista e proprietario terriero, con sei mogli e varie amanti, che riceve in dono 110 pillole afrodisiache. Ignorando il consiglio del monaco che gliele ha donate, di usarne «Mai più di una! E una ogni luna!», il farmacista inizia a farne un uso smodato trasformando il gioioso piacere erotico in un torbido vortice di sesso che lo porterà alla morte per un misterioso morbo. Loto d'Oro la moglie che più lo assecondava non farà una fine migliore, mentre Madama luna, più anziana e posata, la cui filosofia è contradistinta dalla frase «Ognuno segue la sua felicità e compie così il proprio destino», godrà di una vecchiaia di pace e riposo.
Nella raffigurazione delle scene erotiche Magnus abbandona qualsiasi pudore ritraendo le scene con espicito realismo tanto che nella prima edizione a puntate, pubblicata sulla rivista "Totem", le scene più scabrose furono censurate, provocando tra l'altro le proteste dei lettori; d’altronde fu proprio lui con Kriminal e Satanik uno dei pionieri delle ragazze semi-svestite.
Una nota per quanto riguarda lo stile: del tutto privo di tratti umoristici che nelle precedenti opere lo avevano contraddistinto, abbonda di descrittività e particolari, aprendo una strada che lo porterà alla meticolosa ricostruzione degli scenari che realizzerà per i suoi lavori successivi.
Le 110 pillole sono tra l'altro l'opera che lo renderà celebre in tutta Europa e verrà pubblicato anche in Usa e in Giappone.
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